A: protocollo@asl4.liguria.it; protocollo.generale@pec.asl4.liguria.it; urp@asl4.liguria.it
Cc: Consultorio.ch@asl4.liguria.it; comune.chiavari@cert.legalmail.it; info@comune.chiavari.ge.it; sindaco@comune.chiavari.ge.it; ftraldi@libero.it
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Al Responsabile S.C Affari Generali e Legali
Sig. G.B. Bregante o chi ne fa i veci
Dipartimento Giuridico Ammnistrativo
Via G.B. Ghio 9
Chiavari 16043
protocollo.generale@pec.asl4.liguria.it
protocollo@asl4.liguria.it
urp@asl4.liguria.it
Per conoscenza e opportuni provvedimenti a garanzia della risposta:
Al Dirigente del Consultorio Familiare di Chiavari
Dott.ssa Elisabetta Paroletti
C.so Dante 163
Chiavari 16043
Consultorio.ch@asl4.liguria.it
Al Sindaco di Chiavari
comune.chiavari@cert.legalmail.it
info@comune.chiavari.ge.it
sindaco@comune.chiavari.ge.it
Tutvustamiseks
Eesti Välis- ja Justiits ministeeriumitele
Rif.: Indagini per chiarire le responsabilità nel reato dell’assistente sociale Sadowsky
Olga Babenko
E-mail: olgababenko@yahoo.it
Tel.: (39)340 27 41 271
Egregio Responsabile,
Questa pubblica richiesta è pubblicata in web, sul sito LA GOGNA – INDAGINI PUBBLICHE (http://la-gogna.blogspot.com/) e sulla rete di altri siti che si ocupano delle indagini, visto il rifiuto Suo di fornire atti richiesti e di dare le risposte precise. Lì saarà pubblicata anche la Sua risposta.
Le ricordo che il 2/12/2002 la mia famiglia, composta da me medesima, dal coniuge cittadino italiano affetto dalla paralisi e da due figli minori, si era rivolta all’assistente sociale Margherita Sadowsky, sull’indicazione dell’assistente sociale Luisella Vespa, con lo scopo preciso di effettuare lo studio socio-economico previsto dalla legge (D.Lgs 130/2000), per avere un progetto d’assistenza previsto dalla legge (art. 3 L.328/2000) e per avere un tetto sopra la testa ai sensi dell’art. 22 L. 328/2000 (in attesa della librazione dell’abitazione familiare dai criminali), in quanto la mia famiglia non aveva il tetto sopra la testa e non aveva più documenti personali per poter affitare qualche alloggio temporaneo. Inoltre, il 2/12/2001, alla Sadowsky è stato chiesto l’aiuto di iscrivere la figlia minore nella scuola materna, e il 10/04/2003 alla Sadowsky è stato chiesto di rilasciare una richiesta scritta per il ricovero del figlio minore all’ospedale (in quanto i nostri documenti personali sono stati rapiti, non potevamo accedere al Servizio Sanitario e ci voleva una richiesta scritta di un assistente sociale). La Sadowsky ha omesso di adempiere i doveri di un pubblico ufficiale previsti dalle legge, compiendo il reato di rifiuto di atti d’ufficio e di abuso d’ufficio.
Dalle indagini penali è emerso, che la Sadowsky ha mentito alle Autorità sul domiclio della mia famgilia e, omettendo di effettuare la visita domicliare prevista dalla legge, affermava mentendo che io sarei domicliata al centro Acquarone di Chiavari, mentre ben sapeva da me e dal mio marito che vivevamo in una tenda; inoltre la Sadowsky avrebbe affermato che mio marito mi “avrebbe ripudiata” (sic!).
Il 5/09/2005, ho fatto la richiesta degli atti al Dirigente del Consultorio Familiare di Chiavari, chiedendo atti dell’ufficio dell’assistente sociale Margherit6a Sadowsky; il 19/10/2005, mi è stata inviata la cartella clinica a firma della pediatra dr.ssa Finamore (sic!) e nessun atto richiesto!
Nella Sua risposta del 19/10/2005, Lei ha affermato che l’assistente sociale del VS Consultorio Familiare non avrebbe dovere di osservare la legge relativa agli assistenti sociali – pubblici ufficiali e che non dovrebbe osservare il D.Lgs. 149/2000 e altre leggi (sic!). In più, Lei afferma che la Sadowsky avrebbe “proposto la presa in carico” della mia famiglia “per valutare l’opportunità di una terapia di coppia” – tutto ciò non essendo laureata e, quindi, non esendo in grado di fare valutazioni del tipo psicologico, per i quali serve la laurea e l’abilitazione professionale. Tali affermazioni suonano deliranti, visto che la legge prevede lo studio socio-economico degli utenti prima di qualsiasi proposta, e le proposte stesse dovrebbero essere orientate alla solizione – art. 3 L. 328/2000 (si chiede, a cosa poteva servire una “terapia di coppia” ad una famiglia senza tetto? cosa si poteva risolvere, visto che in famiglia non abbiamo mai avuto problemi relazionali?). Come può facilmente capire, se avessimo bisgono di uno psicologo, ci saremmo rivolti ad uno psicologo laueato e non ad un’assistente sociale non laureata. In più, Lei afferma che sarebbe avvenuto l’inserimento della nostra figlia minore alla Scuola Materna di Ri – senza allegare un atto di prova. In realtà, non è avvenuto alcun inserimento della minore, avevamo solo compilato i moduli di iscrizione della bambina e non abbiamo mai avuto alcun tipo di risposta (sulla cartella clinica della dr.ssa Finamore si indica che l’assistente sociale Sadowsky aveva comunicato che “c’è la possibilità di iscrizione della minore” alla scuola materna di Rì e non c’è una parola dell’avvenuta iscrizione). Nella riposta Lei indica che esisterebbe un “educatore” del Centro Acquarone, che “collaborava” con la Sadowsky, sconosciuto alla mia famiglia in quanto abbiamo avuto contatti solo con la direzione del Centro (persone che si dichiaravano d’essere direttori) e non con altro personale. Per quale motivo ha omesso di indicare il nome di questo “educatore”?
Il 15/11/2005, Le ho inviato una nuova istanza, chiedendo gli ati che mi interessano e che Lei ha omesso di fornire per provare Sue affermazioni. Non ho mai avuto una risposta. Si chiede, perché Lei ha assunto un comportamento ostile e incollaborativo? Perché si rifiuta di rilasciarmi gli atti richiesti? E così difficile osservare la legge?
La chiedo pubblicamente di rilasciarmi i seguenti atti o la dichiarazione che atti richiesti non esistono:
1) L’atto che attesti che la Sadowky avrebbe proposto “la presa in carico” della mia famiglia “per valutare l’opportunità di una terapia di coppia” con l’indicazione A CHI l’avrebbe proposto e in quale data;
2) L’atto di studio socio-economico della mia famiglia in base del quale la Sadowsky avrebbe fatto la proposta agli ignoti di “presa in carico” della mia famiglia “per la valutazione di una terapia di coppia”, con l’esplicita spiegazione del perché la “terapia di coppia” era la via per risolvere problemi di spossesso dell’abitazione e perdita di tutti i beni e documenti, dello stato dei senza tetto e senza fissa dimora, e problemi di salute dei figli minori;
3) Progetto d’assistenza previsto dall’art. 3 L. 328/2000, per il quale la mia famiglia si era rivolta alla Sadowsky;
4) Progetto d’assistenza per i nostri figli minori, senza tetto, previsto dalla L. 149/2001 art. 1;
5) La copia dell’atto con la mia firma che attesti che il mio presunto rifiuto dalla “terapia di coppia”;
6) La copia della comunicazione dalla Scuola Materna di Ri al consultorio Familiare con l’avviso dell’avvenuta iscrizione della minore e assegnanzione del posto;
7) La copia della comunicazione alla mia famiglia dell’avvenuta iscrizione della figlia minore nella scuola materna;
8) Dichiarazione che la Sadowsky ha omesso di effettuare la visita domiciliare alla mia famiglia;
9) Dichiarazione che la Sadowsky dal 2/12/2002 ha negato alla mia famiglia gli interventi urgenti per trovare il tetto sopra la testa (art. 22 L. 328/2000), lasciando per strada il marito sofferente della paralisi e due bambini piccoli;
10) La scheda che doveva essere compilata dalla Sadowsky per la mia famiglia, con l’indicazione delle richieste e del lavoro effettivamente svolto per elaborare il progetto d’assistenza previsto dalla legge (art. 3 L. 328/2000);
11) Tutte le relazioni e atti stesi dalla Sadowsky nei quali si nomina la mia famiglia;
12) Copie di tutte le certificazioni mediche rilasciate dalla dr.ssa Finamore per i miei figli dal 2/12/2002 al giugno 2003 (in totale una decina-quindicina);
13) Prove che l’assistente sociale Sadowsky ha osservato il codice deontologico dell’assistente sociale, come da Lei affermato, in particolare, le prove che sarebbero stati osservati artt. 6,7,12,15,19,33,37,43 del Codice Deontologico, in particolare atti che la Sadowsky avrebbe promosso ogni iniziativa per ridurre rischi di emarginazione di mia famiglia, che la mia famiglia sarebbe stata messa “al centro dell’intervento”, ecc.
La chiedo pubblicamente di fornirmi le seguenti infromazioni:
1) Il nome di “un’educatore del Centro Acquarone” indicato in forma anonima nella Sua del 19/10/2005, presunto “collaboratore” della Sadowsky, il quale, però, non si indica nella cartella clinica della pediatra dr.ssa Finamore; il titolo di studio del presunto educatore;
2) Desidero sapere anche se, nei mesi aprile-giugno 2003, al VS Consultorio Familiare sia stato trasmesso per la notifica un decreto del tribunale dei minori, numerato 747, datato 3/04/2003?
Le leggi italiane ed Europee prevedono il dovere delle istitutzioni di rilasciare atti e informazioni richiesti. La chiedo pubblicamente di fornirmi atti e informazioni richiesti con quest’istanza e con l’istanza del 15/11/2005 (allego).
In fede,
Dr. Olga Babenko
Segue la mia istanza del 15/11/2005, alla quale non ho mai avuto una risposta.
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